Philips Light Tower Lofts
Una nuova luce brilla nello skyline di Eindhoven
La vecchia sede della Philips Lighting è un edificio tipico della sua generazione. “Funzionale” era forse il modo migliore per descrivere questo gigante di cemento nel centro di Eindhoven. Fino a che lo studio diederendirrix non fu incaricato di trasformare l’edificio in un complesso di appartamenti fatto di loft e attici per i lavoratori fuorisede. Grazie all’anodizzazione dei profili, il complesso è caratterizzato da un proprio bagliore dorato e presto diventerà il fulcro di distretto Emmasingel, “un punto di riferimento tra i vari bestioni di cemento” secondo Paul Diederen. In più, le grandi finestre offrono ai residenti una sensazione di lusso ed una vista mozzafiato sulla città e sulle aree circostanti.
Nel video qui sotto, l’architetto Paul Diederen vi accompagnerà in un tour virtuale dentro all’edificio e vi spiegherà come è nata la soluzione a progetto.
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Il giusto valore della qualità
L’edificio è stato messo completamente a nudo nel 2015 e trasformato un anno più tardi in un complesso di appartamenti con 616 loft e attici. ‘A causa del grande numero di centri di attività e ricerca presenti ad Eindhoven, c’era un grande bisogno di alloggi flessibili e a prezzi accessibili per i dipendenti’, spiega Lee Foolen della società immobiliare Foolen & Reijs Vastgoed. ‘In generale, si tratta di persone con un elevato livello di istruzione che abbracciano uno stile di vita urbano e sanno dare il giusto valore alla qualità. Grazie all’aspetto lussuoso e alle finiture pregiate, siamo in grado di offrire loro esattamente questo'.
Solo un paio di anni fa, l’edificio Philips nel cuore di Eindhoven era un luogo da evitare la sera. ‘Gli edifici tutti grigi, il parcheggio desolato con l’alta recinzione rendevano l’area triste e cupa. In breve, aveva sicuramente bisogno di un’iniezione di vita e di brillantezza,’ racconta Paul Diederen dello studio di architettura diederendirrix. ‘Anche la location aveva bisogno di un ripensamento generale. C’è una forte domanda di unità abitative più piccole nel centro di quella che viene chiamata la Città della Luce e questo edificio offriva ottime possibilità di trasformazione’.
A causa del grande numero di centri di attività e ricerca presenti ad Eindhoven, c’era un grande bisogno di alloggi flessibili e a prezzi accessibili per i dipendenti.
Subito dopo aver completato gli studi in Architettura, Lee Foolen iniziò a lavorare come progettista indipendente. I suoi primi anni di attività furono incentrati principalmente sulla riconversione di proprietà residenziali in alloggi e appartamenti per studenti. Già nel 2004, si occupa della riconversione di uffici in spazi residenziali. Nel 2012 ci fu il primo grande progetto di trasformazione: la riqualificazione di un edificio che ospitava ben 13.000m2 di spazi per uffici in unità abitative. In qualità di progettista indipendente (che opera sotto i nomi di Foolen & Reijs Vastgoed e City Pads), l'azienda ha trasformato fino ad oggi più di 100.000 m2 di uffici in appartamenti e al momento sta sviluppando progetti per 250.000 m2, con circa 4.000 unità immobiliari residenziali in fase di realizzazione ad Eindhoven, Rotterdam, Amsterdam e Utrecht.
L’area circostante
L'area coinvolta nella riqualificazione non interessa solo l'ex quartier generale Philips Lighting, ma tutto l’intero distretto Emmasingel sta vivendo un nuovo dinamismo. Su un lato della via Mathildelaan si stanno costruendo un piccolo complesso di appartamenti ed una nuova torre. Dietro al Philips Lighting è stato invece creato nuovo spazio per un parco. ‘Una trasformazione deve anche saper dare qualcosa in cambio alla città, deve aggiungere qualcosa,’ così Diederen chiarisce la sua visione. ‘Portando direttamente il Gender – un piccolo fiume che scorre sotto l’edificio – fuori terra in Emmapark e riservando uno spazio al piano terra della Philips Lighting per hotel, ristoranti ed un supermarket, ecco che l’edificio diventa un luogo vivace dove tutti sono i benvenuti. Ciò apporta un extra valore alla città intera ed aggiunge anche maggior qualità alla vita nell’edificio’.
'Grazie a questo bagliore dorato, l'edificio si fonde completamente con l'ambiente circostante; le finestre in alluminio anodizzato, con le loro piccole differenze di colore, danno vita alla facciata.'
Alla luce del sole, il Philips Lighting risponde ancora di più al suo nome. Le finestre color oro caratterizzate dalle linee orizzontali aggiungono brillantezza alla costruzione. 'Abbiamo trovato una sfumatura color ocra nel calcestruzzo della facciata. Questa tinta è ora accentuata dalle finestre e dai nuovi pannelli in travertino’, spiega Diederen a proposito della scelta del colore.
Paul Diederen (1959) si è laureato alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Eindhoven nel 1986. Dal 2005, ha lavorato con Bert Dirrix sotto il nome di diederendirrix architecten. Lo studio di architettura di Eindhoven si è occupato delle riconversioni di numerosi edifici, tra cui l’ex fabbrica Nedinsco a Venlo, la trasformazione del Witte Dame a Eindhoven in un edificio polifunzionale e della progettazione del Musa a Rotterdam.
Diederen ha ricoperto anche il ruolo di docente nelle Accademie di Architettura di Rotterdam, Tilburg e Arnhem e alla Eindhoven University of Technology. E 'stato consigliere del ‘Stimuleringsfonds voor Architectuur’, è un membro della Commissione ‘Welstand en Monumenten Rotterdam’ e supervisore della ‘De Erven Vleuterweide Utrecht’. Dal 1 giugno 2016, Diederen è Professore di Transformational Design all’interno del corso in Architectural Urban Design & Engineering della facoltà di Architettura alla University of Technology di Eindhoven.
Grandi finestre scorrevoli
Le planimetrie dell’edificio, che ha una forma a T, rivelano una struttura fatta di lunghi corridoi con appartamenti disposti su entrambi i lati. ‘L’edificio è relativamente profondo’, spiega Diederen. ‘Per sfruttare al massimo la luce naturale disponibile, abbiamo sostituito le parti di facciata chiuse con finestre da 3,5 x 4 metri. Ciò assicura che gli open space presenti in alcuni appartamenti ricevano luce a sufficienza. Ma è tutta una questione di “vivere l’esperienza”: il potere trasparente del vetro ti rende quasi insignificante nell’ambiente, permettendoti di godertelo in pieno.’ Questa sensazione è rafforzata dalle finestre scorrevoli apribili in senso verticale. ‘Solo gli attici dispongono di balconi, mentre i loft no. Quindi, per poter ugualmente godere dell’ambiente esterno, ecco che la parte centrale delle finestre viene fatta scorrere verso il basso fino in fondo e la parte inferiore si trasforma in una balaustra’.
Tecnologia presa in prestito dall’industria navale
Lo studio di architettura si è rivolto a Reynaers per la fornitura di queste finestre speciali. Mark van Rosmalen, architetto consulente di progetto di Reynaers dice: ‘Sistemi per finestre scorrevoli in senso verticale (CP 130-EVS) di queste dimensioni non sono molto comuni nell’edilizia residenziale. Ciononostante, abbiamo l’esperienza giusta per poterli realizzare. Questo perché già forniamo questa tipologia di finestre per le navi da crociera che solcano il Reno, ad esempio. Alla richiesta da parte del facciatista e degli architetti, abbiamo ulteriormente sviluppato il sistema scorrevole in modo che potesse rispondere ai severi requisiti di questo progetto. Le finestre sono state montate in orizzontale e vengono azionate elettricamente. La combinazione tra l’altezza dell'edificio, le dimensioni ed il peso delle finestre ha determinato le dimensioni dei profili.’ Questi misurano 76 mm in larghezza e offrono un’elevata resistenza al carico del vento. Come spiega Diederen: ‘Alla fine, le finestre appaiono robuste ed attraenti. Se si guarda alla costruzione perpendicolarmente, la facciata è liscia ma, guardandola da una posizione angolata, le finestre conferiscono alla facciata una maggiore profondità’.
Un programma ambizioso
Lo specialista delle facciate Wijmoco ha montato le finestre equipaggiate con uno speciale motore, un dispositivo a protezione delle dita e una guarnizione di tenuta per evitare l’entrata della pioggia quando la finestra è socchiusa. ‘I sistemi sono stati poi testati da Reynaers in Belgio per la tenuta al vento e all’acqua’, spiega Richard Wijkamp di Wijmoco Geveltechniek, il quale oltre a dover fronteggiare le sfide tecniche, ha dovuto anche attenersi ad un calendario molto serrato. ‘La facciata doveva essere chiusa in soli quattro mesi, dotata di 543 finestre a scorrimento verticale e più di 100 grandi finestre apribili in senso orizzontale. ‘Grazie ad una programmazione rigorosa, alla collaborazione e al coordinamento con l’impresa edile Stam + De Koning e alle consegne settimanali, ce l’abbiamo fatta’. In più, il facciatista è stato persino capace di accelerare il processo in cantiere. ‘Le finestre sono state montate in facciata grazie ad un potente sollevatore. Una volta posizionate, sono state avvitate immediatamente e questo ha consentito di utilizzare la finestra centrale come una protezione istantanea anti-caduta senza dover ricorrere all’ausilio di ponteggi’.
L’eredità di Philips
Eindhoven è situata nel sud dei Paesi Bassi ed è diventata una città importante durante la rivoluzione industriale. Deve il suo nome, Città della Luce, proprio all’ insediamento e alla crescita di Philips. Un gran numero di edifici che fanno ormai parte del patrimonio industriale olandese sono stati creati dalla fabbrica della lampadina. Grazie alla loro posizione nel centro della città, molti di questi edifici sono stati riconvertiti. Witte Dame, che risale al 1931 - e ospitava una fabbrica di radio - oggi ospita la sede della Design Academy e la sua biblioteca, e Lichttoren (1921) - in cui venivano testate le lampadine - è oggi un complesso di appartamenti.
1. Profilo telaio
2. Guida con profilo copertina
3. Profilo anta
4. Guida
5. Motore
6. Profilo copertina per la ventilazione
7. Rinforzo interno
1. Profilo telaio
2. Guida con profilo copertina
3. Profilo anta
4. Guida
5. Motore
6. Profilo copertina per la ventilazione
7. Rinforzo interno
Sistemi Reynaers utilizzati
Stakeholder coinvolti
Serramentista
- Wijmoco Geveltechniek
Fotografo
- Hennie Raaymakers
Altre parti interessate
- Foolen & Reijs Vastgoed (Sviluppatori del progetto)
- Stam + de Koning Bouw (General contractors)